La broncoscopia viene effettuata tramite un sottile strumento di osservazione detto broncoscopio. Il broncoscopio è costituito da una cannula flessibile dotata di videocamera ad una estremità, che permette al medico di visualizzare l’interno delle vie aeree e dei polmoni. Potrebbe esservi il bisogno di una broncoscopia a seguito di risultati anomali di una radiografia o TC (tomografia computerizzata) del torace. I risultati di questo esame possono evidenziare la presenza di un’infezione, di muco in eccesso nelle vie aeree, di sanguinamento, di ostruzioni nelle vie aeree (come frammenti di cibo) o di un tumore.
La procedura viene solitamente svolta in sala operatoria o in una sala adeguatamente attrezzata, con il paziente sdraiato in una posizione confortevole Si può ricorrere a un’iniezione per indurre sonnolenza durante la procedura. Viene anche nebulizzato un anestetico locale nel naso e nella gola del paziente per anestetizzare l’area interessata. Il broncoscopio viene poi fatto passare attraverso il naso o la bocca, sino a raggiungere la gola.
Vi è sempre spazio sufficiente attorno al broncoscopio per permettere la respirazione.
Alcune broncoscopie comportano anche una biopsia, vale a dire il prelievo di un piccolo frammento di tessuto delle vie aeree mediante l’utilizzo di una piccolissima pinza. Talvolta vengono prelevati campioni di cellule dalle vie aeree tramite lavaggio broncoalveolare, che consiste nel lavaggio dell’area interessata e nella rimozione totale del liquido utilizzato. I campioni raccolti sono poi analizzati per capire meglio la patologia che colpisce le vie aeree.Le probabilità di incorrere in complicanze dovute a questo esame sono molto basse. È possibile avere un po’ di dolore al naso o alla gola il giorno successivo all’intervento. Alcuni pazienti hanno epistassi (perdita di sangue dal naso) o sangue nell’espettorato. Secondo lo studio più ampio condotto sinora, solo l’1% tra più di 20.000 pazienti ha avuto complicanze gravi.