Polmoniti

Definizione

La polmonite è un'infiammazione, di solito acuta, del tessuto polmonare che interessa sia gli alveoli polmonari (piccole cavità in cui avvengono gli scambi di gas tra l'aria respirata e il sangue), sia il tessuto interstiziale. In caso di polmonite, si assiste ad un accumulo di catarro, essudato e pus nei polmoni, che tendono a solidificarsi impedendo il passaggio dell'aria.
E' possibile distinguere:
  • La Polmonite acquisita in comunità (CAP):  interessa soggetti non ospedalizzati o ricoverati da meno di 48–72 ore.
  • La Polmonite acquisita in ospedale:  si sviluppa nei soggetti ricoverati, in genere dopo circa 2 giorni o più dal ricovero.

Fattori predisponenti

  • Classi di età estreme (anziani e bambini)
  • Infezioni delle prime vie aeree
  • Malattie croniche debilitanti, Diabete
  • Insufficienza renale e cardiaca
  • Ospedalizzazione
  • Etilismo e Tabagismo
  • Inquinamento atmosferico
  • Immunodepressione
  • Terapia prolungata con immunosoppressori come i cortisonici
  • Chemioterapia
  • Disfagia (alterazioni della deglutizione), alterazioni dello stato di coscienza

Patogenesi


I microrganismi patogeni possono raggiungere l'albero tracheobronchiale attraverso quattro vie:
  • per inalazione (patogeni contenuti in goccioline di aerosol abbastanza piccole da raggiungere gli alveoli);
  • per aspirazione (entrata di materiali estranei nell'albero bronchiale - solitamente rappresentati da residui di cibo e saliva o secrezioni nasali - che possono fungere da veicolo per i microbi responsabili della polmonite) (polmonite ab-ingestis)
  • per inoculazione diretta da sedi contigue;
  • per diffusione ematogena o linfatica.


Polmoniti batteriche

Le polmoniti batteriche possono colpire chiunque, a qualsiasi età, ma prediligono gli individui debilitati, gli etilisti e le persone che presentano altri fattori di rischio. Sono la causa più comune di polmonite negli adulti di età superiore ai 30 anni.
Alcuni patogeni responsabili della polmonite batterica sono di comune riscontro nel cavo orale e nelle prime vie aeree di persone sane. Approfittando di un calo delle difese o di altri fattori predisponenti, questi germi possono discendere l'albero bronchiale fino a raggiungere gli alveoli. In questa sede, la risposta immunitaria determina l'accumulo di liquidi, che impediscono il normale scambio di gas tra il sangue e l'aria inspirata.
L'infezione può rimanere confinata od estendersi all'intero polmone; nei casi più severi, inoltre, i batteri possono entrare nel circolo sanguigno ed interessare l'intero organismo, causando malattie molto gravi o addirittura fatali.
Tra i batteri, lo Streptococcus pneumoniae, è il più frequente responsabile di polmonite acquisita in comunità in tutte le classi di età ad eccezione dei bambini.
Tra gli altri agenti infettivi di origine batterica ricordiamo lo Staphylococccus aureus, Haemophilus influenzae, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas Aeruginosa, Escherichia coli ed altre Enterobacteriaceae.


Polmoniti virali


Le polmoniti virali sono più frequenti in età infantile. Tra gli agenti infettivi più comunemente responsabili di polmoniti virali ricordiamo il Virus dell'influenza, gli Adenovirus, Virus Respiratorio sinciziale, Coronavirus Cytomegalovirus. Questi agenti possono causare polmoniti anche nell'età matura dove è più frequente il Virus dell'Influenza.


Polmoniti da Mycoplasma

Il Mycoplasma Pneumoniae  è il più comune agente eziologico della Polmonite Atipica Primaria, che si verifica principalmente nella tarda infanzia e nei giovani adulti, tipicamente in primavera.

Altre forme di polmonite

La polmonite da Pneumocystis carinii (PCP) è provocata dal Pneumocystis jirovecii, un fungo opportunista che determina malattia nelle persone con un sistema immunitario debilitato, come i malati di AIDS.
La polmonite chimica si verifica quando viene inalato o aspirato del materiale con effetto tossico diretto sui polmoni. La forma più comune è la polmonite da inalazione di succo gastrico. Il materiale aspirato può anche esercitare un effetto meccanico ostruttivo.
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Sintomi


In risposta all'infiammazione, i polmoni si riempiono di liquido, rendendo difficile la normale funzione respiratoria, con comparsa di dispnea (respiro affannoso). Inoltre può essere presente tosse secca ma spesso con escreato mucoso o mucopurulento, mal di testa, malessere generale e febbre anche molto elevata. Talvolta, compaiono anche dolore acuto al torace, inappetenza e nausea.
La maggior parte delle polmoniti virali compare in maniera sfumata, con sintomi simil-influenzali, con febbre accompagnata da tosse secca. La polmonite virale può spianare la strada all'invasione dei batteri con peggioramento del quadro clinico. Nei casi più severi le difficoltà respiratorie si fanno particolarmente gravi ed il paziente assume un aspetto cianotico (colorazione bluastra della cute e delle labbra) per insufficienza respiratoria ingravescente.

Possibili complicanze delle polmoniti


Se il processo infiammatorio si estende alle aree superficiali del polmone, con coinvolgimento della pleura (pleurite), il paziente lamenta dolore toracico, accentuato dall'inspirazione profonda, dalla tosse e dai movimenti del torace. Altre possibili evoluzioni della polmonite sono l'insufficienza respiratoria, il versamento pleurico, l'ascesso polmonare e la setticemia. Queste complicanze sono più comuni nelle persone più fragili: anziani, bambini e soggetti con altre patologie.

Per l'insufficiente risposta immunitaria, gli individui ad alto rischio di complicazioni tendono a sviluppare sintomi d'esordio più lievi, rendendo questa malattia ancor più subdola e pericolosa.

Diagnosi


La diagnosi di polmonite viene posta sulla base dell'esame clinico (indagine dei sintomi, auscultazione dei polmoni ), della radiografia del torace e/o della TAC del Torace e talvolta sui risultati dell'esame colturale dell'escreato.

La valenza di quest'ultima indagine diagnostica è limitata dalla possibile contaminazione del campione, da parte della normale flora orofaringea, durante il passaggio lungo le vie aeree superiori. Identificare con precisione il microorganismo responsabile della polmonite, o la sua categoria di appartenenza, consente di attuare un intervento terapeutico mirato ed efficace

Quando consultare il proprio medico

Poiché la polmonite può divenire particolarmente pericolosa per la salute del paziente, in presenza di fiato corto, tachicardia, cianosi, emottisi dolore toracico, tosse persistente,  febbre alta (specie se associata a brividi e sudorazione) o peggioramento improvviso delle proprie condizioni di salute dopo un raffreddore od un'influenza, è bene rivolgersi prontamente al proprio medico curante, soprattutto quando sussistono i sopraccitati fattori di rischio

Terapia


Il trattamento della polmonite varia in relazione alla severità dei sintomi, al tipo di microrganismo responsabile del processo infiammatorio e allo stato di salute del paziente, che può rendere controindicato l'utilizzo di determinati farmaci.

Le polmoniti batteriche sono generalmente trattate con antibiotici.
Nelle polmoniti virali la strategia di intervento si limita generalmente al riposo e alla generosa assunzione di liquidi. Solo in determinate circostanze vengono prescritti farmaci antivirali.
Le polmoniti causate da Mycoplasma vengono trattate con antibiotici. Il recupero, tuttavia, può non essere immediato ed il paziente può lamentare uno stato di stanchezza fisica anche dopo che l'infezione è stata debellata.
Nelle forme più gravi, può rendersi necessaria la terapia respiratoria di supporto ed il drenaggio degli empiemi e dei versamenti pleurici di grandi dimensioni. Per sedare il dolore pleurico possono essere somministrati antidolorifici.
In generale, un riposo adeguato è importantissimo per la guarigione ed il recupero dalla malattia, nonché per prevenire le recidive. In tal senso, per il paziente colpito da polmonite, è quindi importante rispettare le indicazioni mediche, senza forzare il ritorno alle normali attività quotidiane.